martedì 21 luglio 2009

Urlo su carta

Tanta quantità, sempre meno qualità. Un bombardamento quotidiano di notizie, sganciate in modo sempre più strillato soprattutto da Tv e radio, alimentate da internet, oltre che da quotidiani e periodici, al quale corrispondono sempre meno l’approfondimento, l’inchiesta, l’approccio critico ai fatti. Senza contare che molti argomenti e problematiche sono spesso volutamente affrontati in modo scandalistico, superficiale e fazioso, se non distorti o negati.Se a questo fenomeno aggiungiamo da un lato la crescente disaffezione dell’utente alle edicole e il calo delle copie di carta stampata vendute (i giornali, attualmente, nella loro molteplicità, sono ancora oggi i media che consentono un pluralismo informativo esaustivo di accettabile o buon livello) – e dall’altro la progressiva precarizzazione e flessibilità del lavoro dei giornalisti, ne esce un quadro preoccupante dello stato di salute dell’informazione in Italia.Questa la riflessione che ci ha spinto, ben 13 anni fa, a gettarci nell’avventura cartacea di Urlo – mensile di resistenza giovanile. Un mensile distribuito gratuitamente nei luoghi di maggiore aggregazione sociale di Ancona e provincia (circoli, bar, pub, sportelli informativi, facoltà universitarie…), completamente autogestito, autofinanziato esclusivamente con la raccolta di pubblicità, con una veste grafica accattivante e capace di stimolarne la lettura. E soprattutto con la volontà, nel suo piccolo, di contribuire a colmare quel vuoto di informazione di qualità sopra accennato.

Un mensile laico, ambientalista, solidale, che ha voluto e vuol continuare ad essere voce della società civile, di cui vuol interpretare esigenze e istanze. Un mensile dedicato soprattutto a notizie ed argomenti attinenti ai giovani – istruzione, formazione, lavoro, musica, arti, cultura -, al volontariato, all’associazionismo, all’immigrazione, al sud del mondo, ai diritti essenziali negati e alle categorie sociali discriminate, allo sviluppo economico eco ed equo compatibile, alla difficile lotta per la pace in un mondo segnato da conflitti internazionali proprio perché ingiusto, invivibile per l’80% dell’umanità.

Fonte: http://www.urlonews.it/news/

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