lunedì 20 luglio 2009

L'urlo della musica

Come potrebbe urlare la musica?
Tanti potrebbero essere i modi: dagli assoli vertiginosi di una chitarra elettrica ad un susseguirsi di colpi di piatto e rullante ad un impianto da discoteca che punta a sfondare il muro del suono.
A mio parere, però, il genere di musica che urla davvero è quello che lo fa con le parole e non con gli strumenti: sto parlando dell'hip-hop.
Rime che servono come valvole da sfogo attraverso le quali urlare al mondo i problemi esistenziali di se stessi e delle proprie generazioni, dei propri quartieri, del degrado sociale ed ambientale che regna sovrano nei bassifondi delle grandi metropoli e non solo.
Tutto questo da inquadrare non soltanto sotto il punto di vista della denuncia sociale, ma anche e soprattutto a livello personale. I rappers, o per meglio dire gli MC's, raccontano le loro storie vissute in prima persona e lo fanno con una tale empatia che non è difficile rispecchiarsi nei loro testi.
Molto spesso l'hip-hop rimane un genere "underground"; probabilmente tutto questo è dovuto al fatto che il grande mercato discografico non predilige la verità, ma è, e credo lo sarà per sempre, legato ad una tradizione di "favole e cuori" che tutto mostra fuorchè la realtà fattuale delle cose.
L'hip-hop urla dal mio hi-fi, ed io urlo insieme a lui: sia chiaro, non è un urlo vocale, ma è l'urlo della mia anima che quasi resuscita dopo aver ascoltato alcuni testi.

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