mercoledì 8 luglio 2009

IL GRAFFITISMO COME CRITICA ALL’ARTE :Jean Michel Basquiat


Jean-Michel Basquiat è stato un pittore e writer statunitense, di origini haitiane. È stato uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, riuscendo a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d'arte.

Basquiat comincia a entrare nel mondo dell’arte con i graffiti. Le sue opere, a firma SAMO, “poesie di strada”, come furono definite dal Soho News, richiamavano veri e propri rebus, ma al tempo stesso si presentavano come proteste contro la società contemporanea e contro le forme classiche della rappresentazione, del “fare arte”. Talvolta si trattava di dichiarazioni esistenziali, derivanti da un flusso di pensiero continuo, quasi filosofico, di una specie di guru, un nuovo predicatore.


Basquiat dedica alcuni dipinti a temi sociali, dove appare chiara la richiesta di riconoscimento, di eguaglianza, di rispetto dei valori umani. In un’intervista egli ammise che l’80% dei suoi lavori erano animati dalla rabbia, egli denuncia apertamente i soprusi subiti nella storia e nel presente dalle persone di colore dagli schiavi, venduti come merce, alle popolazioni sfruttate per il commercio del sale o dei diamanti, dagli atleti di colore che, pur vincitori, non potevano festeggiare nei locali dei compagni di squadra bianchi, allo stesso Basquiat, artista nero famoso, che “non riesce a fermare un taxi nemmeno da star”.


I segni e i disegni di Basquiat sono le urla di chi ha vissuto sulla propria pelle l’indifferenza, la discriminazione, l’emarginazione di quella stessa vita a New York. Proprio negli anni in cui tali contraddizioni diventavano sclerotiche e si acuivano: gli anni Ottanta.

Basquiat ha iniziato dipingendo graffiti notturni sui muri di Brooklyn e sulle lamiere della subway una forma di espressione artistica visibile a tutti, senza un biglietto da pagare.Una forma d’arte usata anche oggi da molti giovani per comunicare con la città, per lasciare la propria traccia nella metropoli dell’anonimato e dell’alienazione, dove gli spazi e le possibilità d’ espressione per i giovani sono sempre meno. Purtroppo però ogni comportamento creativo estraneo alla mercificazione viene criminalizzato, ogni forma d’ arte di strada viene trasformata in un problema d’ordine pubblico con l’istituzione di forze specializzate antigraffiti con il compito di reprimere e punire l’espressione dei giovani.
Forse è il caso di iniziare a saper distinguere tra art writers e teppistelli di strada,tra uomini di ingengo come Basquiat e imbrattatori qualunque, iniziando a punire questi ultimi e cercando di preservare il talento dei primi..

3 commenti:

  1. Grazie Pina per averci presentato Jean-Michel Basquiat, un urlatore a tutti gli effetti.

    Ha trovato il suo personale e originale modo di comunicare/gridare il proprio pensiero, i propri stati d'animo e a noi di ShOuT questo CI PIACE!

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  2. veramente originale questo artista!!

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  3. Si Basquiat è proprio un grande!!
    un artista che ha fatigato molto per avere uno spazio nel mondo dell'arte.
    Molto interessante era il rapporto di stima e amicizia che lo legava ad Andy Warhol,che aiutò molto Basquiat ad uscire dall'anonimato!!
    Warhol è uno dei maggiori esponenti di quella corrente artistica chiamata POP ART.
    Nonchè artefice del succeso di un grandissimo gruppo come i Velvet Underground.

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