giovedì 28 maggio 2009

LA MIA CARTA D'IDENTITA' DIGITALE

1987: NASCO a Lamezia Terme.

1993: VIDEOREGISTRATORE DIPENDENTE.


Adoravo i cartoni animati della Walt Disney. Avevo una piccola collezione di videocassette. Durante l’inverno, la domenica mattina e nei freddi pomeriggi, guardarle era uno dei miei passatempi preferiti, di conseguenza, ho imparato ogni sua funzione spiegandole molte volte ai miei genitori che spesso dovevano far riferimento al libretto delle istruzioni. Io, invece, non sapendo leggere tutti quegli strani termini ho imparato attraverso la pratica e la distruzione, nei primi tentativi, di un paio di videocassette.


1994(circa): IL MIO PRIMO VIDEOGIOCO…







(clicca sull’immagine)

Frugando in cantina, tra le cose messe da parte ho trovato un vecchio videogioco di mia madre “Ping O Tronic”. Era una normale console con dei joystick molto rudimentali. Al suo interno conteneva 2 o 3 giochi, non era possibile inserirne altri e ed erano tutti costituiti da linee e punti che potevano essere spostati tramite la rotazione di una parte del joystick. Ad esempio ricordo il tennis e battimuro .

1997(circa): NINTENDO
I miei genitori hanno comprato per me e mio fratello il Nintendo. Questa volta potevamo cambiare i giochi, ve ne era una vasta scelta. A me, però, piacevano solo un tipo: Super Mario Bros e quelli strutturati in modo simile.


2000:
PRIMI APPROCCI CON IL COMPUTER
I miei genitori acquistano un computer da tavolo che utilizzo per giocare al solitario, per fare qualche disegno, e divertirmi a scrivere. Inizio, così, a conoscere i programmi di Word e di Paint.

2000:PRIMO TELEFONO CELLULARE.
In questo stesso anno a Natale ricevo un Trium. Ha resistito qualche anno,in seguito fino ad oggi ho avuto 4 Nokia di cui non ricordo il nome, la maggior parte ceduti da mio fratello minore… Quello che utilizzo attualmente mi è stato regalato 1 anno e mezzo fa per il compleanno ed è un Nokia 6111.

Utilizzo il telefono cellulare solo per chiamare, ricevere telefonate, raramente mandare sms (anche perchè quando sono in casa preferisco inviarli attraverso il sito della vodafone), all'occorrenza uso la calcolatrice e se sono in attesa e non ho nient'altro con cui far passare la noia gioco al solitario.


2000: PLAYSTATION1
Vista la passione per i videogiochi che caratterizzava soprattutto mio fratello, il Natale successivo sotto l’albero troviamo la playstation1. In seguito sono stati acquistati diversi gadget, come ad esempio il manubrio per i giochi di automobilismo.


I miei preferiti rimangono ancora quelli che prevedono la conquista di oggetti e il raggiungimento di mete superando varie difficoltà (stile Super Mario Bros)

2003:MI VIENE REGALATA LA MACCHINA FOTOGRAFICA DIGITALE.
Immortalare le persone e i momenti per me più significativi è una delle mie passioni. Da quando mi è stata regalata fino a qualche anno fa la portavo sempre con me. Le foto scattate sono tutte ben catalogate in alcune cartelle sul mio pc.

2004: SCOPRO INTERNET
Inizio ad andare su Internet che prima d’allora non mi aveva mai incuriosita più di tanto. Creo il mio primo account hotmail. Da questo momento per un periodo di circa 2 anni passerò le giornate a chattare su messenger e la chat room di Lamezia con amici e conoscenti e a commentare e interagire nei blog di questi ultimi. Non ne ho mai creato uno mio e non avevo la minima intenzione di farlo. Vedevo tutti utilizzarli come un mezzo per mettere in piazza sentimenti , emozioni private a cui tutti possono accedere e la cosa non mi ha mai entusiasmato. Pensavo questo inconsapevole del fatto che qualche anno più tardi avrei incontrato un uomo che mi avrebbe “costretta” a farlo…

2006:
European Computer Driving Licence (ECDL)
Conseguo il patentino europeo

2006/2007:
IL DIGITALE ALL’UNIVERSITA’
Sono al primo anno d’università , seguo un corso di “esercitazione di informatica I” durante il quale mi invitano a creare un account Gmail e ad interagire sul portale mondoailati (la cosa si ripeterà nel 2009 durante il corso di “Ambienti digitali”).
Durante questo stesso corso acquisisco qualche conoscenza del
linguaggio
html, soprattutto per la realizzazione dello "smil" in vista dell’esame. Questo linguaggio mi sarà utile anche per l'esame di informatica II, che ha come obiettivo la realizzazione di un sito internet. Essendo completamente inesperta, ho dovuto dedicare molto tempo e pazienza ad entrambe le prove d’esame, ma alla fine è uscito un lavoro del quale sono soddisfatta.

2007:
http://www.kijiji.it/ ; http://www.easystanza.it/ ; …
Da un anno sono iscritta all’università della Calabria e come tanti fuori sede anche io ho preso in affitto una casa a Rende, ma devo lasciarla e quindi cercarne un’altra. L’impresa è ardua, consultando diversi siti internet di annunci, però, riesco a trovarne una che fa al caso mio. Prima di allora ero scettica rispetto a questo tipo di servizi offerti dal web, ma mi sono ricreduta tanto che nel…
2008: ORGANIZZO E PRENOTO UNA VACANZA
Dopo aver consultato diverse agenzie di viaggi ed essere rimasta un po’ delusa dalle offerte che mi davano un po’ l’impressione di truffa, ho deciso di cercarla per conto mio. Così inizio a navigare tra un numero vastissimo di siti in cui potevi creare da te la tua vacanza o semplicemente accettare un pacchetto proposto. Alla fine dopo giorni passati a fare calcoli e a ricercare spiagge pulite ho trovato quello che faceva per me.

2008/2009:TIROCINIO PRESSO UNA RETE TELEVISIVA LOCALE.
Nel periodo di tirocinio formativo acquisisco qualche conoscenza sull'utilizzo di una telecamera professionale e sul funzionamento di programmi per il montaggio di filmati.

2009. ANCHE IO UNA BLOGGER…

Non lo avrei mai pensato oggi a 22 anni ho creato anche io il mio blog con Blogger, oltre ad un nuovo account gmail attraverso il quale scambio messaggi di posta e informazioni relative al corso di ambienti digitali con i miei colleghi di scienze della comunicazione e che utilizzo anche come account Adsense. Per uno scambio di informazioni più dinamico ho scaricato Google Talk.
La novità del blog mi ha incuriosita molto, difatti sto dedicando molto tempo nella scelta dei contenuti, della grafica e dei gadget per renderlo, non solo interessante per i visitatori, ma che soprattutto non annoi me e mi stimoli a portarlo avanti anche una volta sostenuto l’esame in vista del quale ha avuto inizio la sua realizzazione.
Il mio blog “ShOuT” si interessa di una particolare forma di comunicazione: l’urlo, inteso in tutte le sue forme d’espressione.


Nel mio percorso nel mondo digitale tutto inizia con l’imparare sul campo, cioè attraverso le prove e le riprove pratiche che mi hanno portata a commettere degli errori, ma anche a riuscire ad individuarli e a correggerli. Successivamente al 1993 ogni fase è passata attraverso questo principio.
La tecnologia a volte è per me un ostacolo… ma alla fine rimboccandomi le maniche sono riuscita a superarlo attraverso l’esercizio.


giovedì 21 maggio 2009

L' Urlo
di Il Duca F.

Esploderò come stella
all'ultimo stadio...
Come onda di ghiaccio
e luce,
trafiggerò spazio
e tempo.

Immenso
sarà il mio urlo.
Come vento
che corre tra le gole
dei monti,
proiettato verso
la liberà.

Imprevedibile scheggia,
sferza di
follia,
è al cuore di chi
m'ha fatto dannare l'anima
che vomiterò
la mia ira.

A chi mi ha rubato
gioia, anni e libertà....

Si guardino pure
dalla potenza fragorosa
del mio urlo.

Il tempo
è giunto.



Come ho gia detto in uno dei primi post il mio intento è quello di ricercare lo ShOuT nelle più diverse forme di comunicazione, quella che vorrei proporvi adesso è la POESIA.
Quella riportata qui sopra, presa dal sito
http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-31804 è solo un esempio.
Provate a ricercare "urlo+poesie" sul web, o simili, ne potrete leggere veramente tante.
Dunque non è follia...
tutti, anche se ancora non consapevolmente, hanno un modo per dar sfogo al proprio grido, a quelle emozioni che tentiamo di nascondere e dimenticare nelle parti più segrete del nostro essere.
Quando spingono per uscir fuori, però, dobbiamo arrenderci. Per non essere sconfitti in questa battaglia occorre scoprire il proprio mezzo attraverso cui liberarsi di questa "angoscia".


N.B. Se vi fa piacere potete esprimere un parere sulla poesia come mezzo di comunicazione o su quella da me proposta, ma, come sempre, la mia priorità è rivolgere l'invito, qualora ci fosse tra di voi un aspirante poeta o semplicemente qualcuno che si diletta nel comunicare il suo ShOuT attraverso versi, a condividerli e mettersi in gioco in prima persona.
Se scrivo da sola, di cose che interessano solo me e a leggerle sono ancora io ...a che serve sto blog?? Diventa un monologo davanti allo specchio... Se, però, interagiamo partendo dagli spunti che vi propongo o che voi stessi potete suggerire allora HA UN SENSO... diventa un mezzo per comunicare e non un odiosa e angosciante pagine di diario...

lunedì 11 maggio 2009

Voglio raccontarvi una storia...
Sicuramente questa donna e questa canzone riescono a farlo meglio delle mie parole.
Ascoltate... il
perchè ve lo dirò dopo.










LA MAFIA E' UNA MONTAGNA DI MERDA!! Questo è ciò che Peppino Impastato ha urlato per una vita con ogni mezzo a sua disposizione, andando contro la sua realtà e sopratutto consapevole del certo destino a cui il suo grido disperato lo avrebbe portato.
Tengo particolarmente a pubblicare questo
ShOuT non solo perchè è un esempio per tutti coloro che ancora credono e sognano di poter vivere in un paese più giusto, in cui non si senta più dire che in fondo la mafia fa comodo perchè mantiene l'ordine e, a volte, lo crea la dove lo stato non arriva. Sono stanca di vivere in una città come Lamezia in cui, grazie ad una zona industriale che, anche se a rilento, sembra desiderosa di crescere, grazie all'aeroporto più importante in Calabria, alla presenza di una stazione ferroviaria centrale che vede ogni giorno arrivare e partire centinaia di persone e alla vicinanza al mare, il progresso bussa alla porta ogni giorno. C'è qualcuno che pero' questa possibilità non ce la vuole dare. Si da la colpa all'amministrazione (una delle poche che non è stata sciolta per infiltrazioni mafiose) perchè debole e incapace di "farle prendere il volo" .
Certo non posso dare l'assoluta certezza, ma io so, come credo in cuor suo ogni
lametino, che c'è una mano...anzi più di una... che, alla mia città, tengono il capo chinato in posizione quasi di riverenza affinchè non possa guardare avanti, non possa fare progetti ambiziosi per il futuro senza che prima gli chieda il permesso. Di chi sono queste mani sudicie di terra sangue e denaro sporco?
Delle famiglie che si contendono il suo territorio. Niente succede se da loro non è concesso. Da loro certo, ma non da soli. Necessari sono sempre i complici, e così che vengono corrotti politici, forze dell'ordine, grossi imprenditori. E se qualcuno si ribella, si rifiuta di pagare il pizzo, di continuare a vivere nell'omertà? Iniziano, allora, a prendere fuoco attività commerciali, a sparire padri di famiglia, a saltare per aria mezzi da cantiere, auto, portoni delle abitazioni, saracinesche, si trovano giovani bruciati vivi nelle proprie auto.

Ho ritenuto importante pubblicare questo grido disperato, al quale mi associo,
perchè non possiamo rimanere indifferenti davanti lo scempio che da troppo tempo la nostra terra sta subendo. E' stupida ed offensiva, nei confronti di chi per questa causa ha dato la propria vita, la frase, ormai diventata di circostanza: -Da soli non possiamo fare nulla...- . E' vero, magari bastasse un solo uomo per eliminare la mafia, ma è anche necessario ed importante gridare: - Sono consapevole di ciò che succede nella mia terra e a me non sta bene!!! Non fingo di credere alle storielle che cercano di raccontarci per celare l'operato di 4 ignoranti affamati di denaro e potere!! Mi fa schifo tutto questo!!




Avrò visto e rivisto il film "i 100 passi" circa 8 volte e il grido misto di rabbia e dolore di Peppino Impastato, ogni volta, mi emoziona e sveglia in me questi stessi sentimenti .



Chi dei suoi ShOuT ne ha fatto un mestiere...

A prescindere dall'essere d'accordo o in disaccordo con le battaglie che porta avanti o con le teorie da lui sostenute, credo che Beppe Grillo detenga il maggior numero di ShOuT resi pubblici.
Gli si deve proprio riconoscere, quando si tratta di esprimere il proprio pensiero difficilmente si tira indietro. E' uno che le cose non le manda a dire...




E voi? ...cosa avete da dire? Possibile che nessuno ha un VAFFA in sospeso? un rospo che non riesce proprio a mandare giù?

Bhè io ne approfitto per liberarmi dal mio:
X quella cara... vecchina della mai vicina di casa: Sono anni che spii da quella finestra ogni nostro movimento e quando vieni beccata fingi un' espressione sorpresa...!! Ma scusa quella figura dietro la tenda chi potrà mai essere??? oltre a te in casa c'è un altro zombi?!! E' ora di finirla!!!

Guardate un pò cosa dice il "gridatore nazionale" su i giornalisti e la comunicazione...



Come sempre questi sono solo degli spunti che vi lancio. Ciò che arricchirebbe e renderebbe interessante questo blog sono i vostri di ShOuT .

l'urlo però... non sempre è gradito...




: - Quella vecchia vuole impedirmi di comunicare... ! -



sabato 9 maggio 2009

Tutti abbiamo fatto almeno uno ShOuT...

C'è chi ha portato il suo ShOuT in piazza... o meglio... sul ponte




Bombolette UrLaTrIcI





E dopo ''L'urlo di Munch''... I ''Graffitari".

Bhè... se non è un urlo il loro...! Avete visto il primo? E' o no una forma di ribellione, oltre che d'arte ? Avrebbe potuto realizzare il graffito in uno scantinato, o di notte in qualche vicolo, invece... ha scelto la metropolitana, tra l'altro piena di gente, dove il rischio che correva era molto più alto, ma anche il significato della sua azione, a prescindere da quale essa sia, perchè sicuramente i pareri sull'argomento saranno molto diversi tra di loro...

Se dovessi immaginare una ipotetica intervista ad uno di questi ragazzi, alla domanda "Perchè lo fai" le risposte potrebbero variare da:

-Faccio quello che mi pare-

a -Non mi piego di fronte al sistema-

fino a -Questa è il mio modo di comunicare, di esprimere me stesso-

arrivando a -Anche questa è arte fatevene una ragione-

E, sicuramente, tante altre di cui vi sarete già fatti un'idea. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere non tanto sulla giustezza o meno di dipingere su treni, metro,muri delle città, ma sul perchè si decidere di URLARE utilizzando questa tecnica.


Se tra di voi qualcuno realizza graffiti o ne conosce qualcuno particolarmente interessante lo invito ad inviarmi le foto, sarebbe bello poterle condividere con gli altri e sicuramente potreste illustrarci meglio questo vostro, a parer mio, originale e autentico ShOuT.

venerdì 8 maggio 2009

Urliamo un pò tutti...

L'urlo: Edvard Munch

L'opera è un simbolo dell'angoscia e dello smarrimento che segnano tutta la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta un'esperienza vera della vita dell'artista: mentre si trovava a passeggiare con degli amici su un ponte della città di Nordstrand (oggi quartiere di Oslo), il suo animo venne pervaso dal terrore. Così descrive la scena lo stesso Munch con alcune righe scritte sul suo diario mentre era malato a Nizza:
«Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. »
Si distinguono chiaramente sullo sfondo i due amici che si allontanano lungo il ponte, estranei al terrore che angosciava il loro compagno. Mentre la bocca spalancata sembra emettere dei suoni che sconvolgono il paesaggio, con delle linee curve, ma non la strada, l'unica consigliera e amica dell'uomo, testimonianza della freddezza di talune persone. Il volto deformato sembra un teschio; anche il corpo sembra essere privo di colonna vertebrale.
La funzione comunicativa prevalente individuata nel dipinto attraverso la lettura dell'opera è espressiva. L'uso del colore e gli accostamenti cromatici associati a lunghe pennellate tese a deformare i soggetti rappresentati suggeriscono uno stato emotivo di angoscia. L'associazione delle linee ondulate con le linee diagonali crea un senso di dinamicità che provoca tensione nell'osservatore. L'uso della luce contribuisce a far scaturire nell'osservatore un senso di inquietudine poiché conferisce il senso dell'immediatezza dell'evento rappresentato. Anche la composizione degli elementi costitutivi del quadro è orientata a sottolineare l'aspetto espressivo dell'opera mettendo in primo piano il soggetto che emette l'urlo, staccandolo dallo sfondo attraverso la frapposizione dell'elemento ponte.

La fonte da cui ho attinto queste informazioni è Wikipedia.
Vogliono essere solo uno spunto, delle indicazioni precise, da cui far partire delle proprie opinioni, sensazioni, idee.

Come primo argomento mi è sembrato doveroso prendere in considerazione l'opera che, per eccellenza, incarna l'urlo.
L'arte intesa, in tutte le sue forme, come mezzo per comunicare il proprio stato d'animo non nasce e muore nel 1893 (data a cui risale la realizzazione dell'opera), e sopratutto non è l'unico strumento per dar voce alle più taciute sensazioni. Sia il nostro presente che il nostro passato hanno conosciuto formidabili urlatori. Anche tu che stai leggendo potresti esserlo, pur se ancora in modo inconsapevole.
Da qui in avanti il mio intento sarà quello di ricercare "Urlatori" , anche inediti e originali, tentando di fornire spunti per portare alla luce il grido scalpitante che è in ciascuno di noi, ma che a lavoro, in famiglia, all'università, con gli amici, con i coinquilini... dobbiamo reprimere, per il quieto vivere e nel rispetto delle tacite norme sociali.


Benvenuti nella ''ShOuT room''!

L' idea dello ShOuT è arrivata qualche giorno fa in aula.
Mentre il docente si preparava per iniziare la lezione, una studentessa lancia un urlo. La reazione immediata dei presenti è stata quella di ridere, per alcuni e di guardarla in modo infastidito, per altri. Inevitabilmente, essendo seduta accanto a lei, mi sono voltata guardandola perplessa. Accortasi di ciò, mi rassicuradicendo: -...Era liberatorio...ogni tanto devo farlo- .

Per tutti era finita li, ma io ho iniziato a fantasticare... infondo non aveva tutti i torti:
Quando ci si trova in montagna, di fronte ad una distesa di verde e nient'altro, o su un'altura ad ammirare l'orizzonte lontano e le case minuscole, non freme da dentro il desiderio di lanciare un grido?...anche senza una motivazione particolare. Oppure almeno una volta, in un momento di nervosismo, si è detto: -vorrei trovarmi su un' isola deserta per urlare!- O ancora, in una circostanza particolarmente felice è frequente sentire: -Vorrei urlare di gioia- , ma non lo si fa mai...
Probabilmente ci sono degli stati d'animo, delle sensazioni, dei pensieri o delle considerazioni che non sempre è facile esprimere, perché non si trovano le giuste parole, gli giusti strumenti per comunicarle e tal volta perché, forse, per le solite convenzioni sociali, è meglio non renderle pubbliche...
A lungo andare però, credo che queste emozioni e idee represse avranno delle conseguenze sulla salute psico-fisica degli individui! Bisognerebbe ogni tanto dar spazio all'istintività e urlare, urlare, urlare... fino a quando ci sente più leggeri, più liberi. Provate ad impedire ad un cane di abbaiare quando vede un gatto o se qualcuno invade il suo territorio. Non è semplice, e se ci si riesce, il nostro animaletto, inizia ad andare avanti e dietro come un matto o a fare strani versi, perché in qualche modo deve sfogare quel suo istinto.
Alchè in me è iniziata a prendere forma l'idea, il progetto di una camera insonorizzata da collocare in alcuni punti delle città, ad esempio lungo strade caotiche, nelle strutture pubbliche, nei luoghi di lavoro. Proprio come le vecchie cabine telefoniche, quelle in cui superman si cambiava d'abito, per intenderci. Ciascuno potrebbe entrare per dar sfogo a questo bisogno represso che, nel bene e nel male, aiuta a distendere i nervi e a scaricare la tensione, così da poter riprendere le proprie attività un pò più liberi da quell'insopportabile magone.
Forse aiuterebbe a ridurre il numero dello stress, delle liti, spesso usate come valvola di sfogo e causate dal sovraccarico di tensione, e ancora più utopisticamente della violenza.

-E' impossibile- ho pensato -che questa mia proposta possa essere approvata da qualche folle-.
Ed è proprio quando stavo per abbandonare la mia fantasia e tornare in aula, che si è accesa la lampadina... E già...non è detta l'ultima!

Non ho mai avuto un blog, a dir la verità non mi sono mai piaciuti, ma adesso praticamente devo farlo! Ammetto che la cosa mi sta incuriosendo molto. Erano giorni che pensavo ad un tema da poter affrontare, che riguardasse la comunicazione, che fosse interessante e che soprattutto incuriosisse e coinvolgesse me.

Ecco allora che oggi nasce lo ShOuT. Certo non è come la camera che avevo immaginato, e no... è qualcosa di meglio: si può non solo urlare, tirar fuori tutto quello che si ha dentro, ma comunicarlo, condividerlo con chi prova emozioni simili a le nostre o del tutto differenti (attraverso parole, immagine, musica, arte) così che non rimanga anonimo e gli venga riconosciuto il giusto valore.

BENVENUTI ALLORA NELLA ''ShOuT room''.


ANCOR PRIMA DELLA PAROLA... L'URLO

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